Dormire poco e
male perché il mondo va in frantumi.
Letteralmente,
in fondo questa penisola si sta spezzando sotto i nostri piedi, e noi siamo
impotenti davvero.
E poi, insieme
all’affetto e all’apprensione per i nostri amici emiliani, il disgusto per l’apparato
statale che è l’espressione di una classe dirigente fatta non di persone, ma di
merde.
Ci aumentano di
nuovo il carburante, ed io sono ben felice, come cittadina, di contribuire
anche in questo modo per aiutare i terremotati. In fondo tre anni fa, qui,
c’era la stessa situazione. Però loro non si tolgono nulla, e potrebbero
spogliarsi davvero di molto in queste
situazioni.

E il papa,
vogliamo parlare anche di lui? VOI date aiuti concreti all’Emilia, IO intanto
prego. Ma davvero?! Ho tanto da dire su questo schifo di persona ma non voglio
urtare troppe coscienze cattoliche quindi sto zitta.
Sono
arrabbiatissima.
E sono così
angosciata. Ieri ho dato un esame con gli occhi rossi perché non riuscivo a
mettermi in contatto con il mio ragazzo, che stamattina è andato a lavorare a
Mirandola tenendomi in apprensione finché non è tornato a casa, a Bologna. E
quelle immagini, quelle persone… deja-vu di tre anni fa, ricordi dei boati, dei
crolli, della perdita di orientamento.
Questa cosa terribile, la terra che ci
sconfigge, la pietra che muore.
E cercare di
mantenere la calma, la convinzione che tutto si risolverà, che l’incubo
terminerà presto.
Perdonate i toni
accesi del post: l’ansia, il terrore, la rabbia, la stanchezza mi rendono
difficile trattenermi.
Con il mio cuore
abruzzese sono vicina a tutti gli Emiliani.