"There is no magic cure, no making it all go away forever. There are only small steps upward; an easier day, an unexpected laugh, a mirror that doesn't matter anymore." Wintergirls

mercoledì 30 maggio 2012

Il pensiero all'Emilia

Dormire poco e male perché il mondo va in frantumi. 

Letteralmente, in fondo questa penisola si sta spezzando sotto i nostri piedi, e noi siamo impotenti davvero. 

E poi, insieme all’affetto e all’apprensione per i nostri amici emiliani, il disgusto per l’apparato statale che è l’espressione di una classe dirigente fatta non di persone, ma di merde. 

Ci aumentano di nuovo il carburante, ed io sono ben felice, come cittadina, di contribuire anche in questo modo per aiutare i terremotati. In fondo tre anni fa, qui, c’era la stessa situazione. Però loro non si tolgono nulla, e potrebbero spogliarsi davvero di  molto in queste situazioni. 

La parata del due giugno? Vogliamo davvero parlarne? Non venitemi a dire che era già tutta organizzata e quindi non avrebbe senso annullarla, perché: 1. Sono convinta che annullandola ora risparmierebbero comunque qualcosa che potrebbe essere destinato all’Emilia; e 2. A prescindere dal terremoto, quest’anno avrebbero dovuto evitarla. Siamo in crisi, ci chiedono sacrifici assurdi mentre loro mangiano e bevono con i nostri soldi, e poi spendono milioni di euro in una parata militare. Che festeggia la repubblica. Eh si, devo ammetterlo, oggi mi sento davvero fiera di appartenere a questa repubblica di merda. Si, è proprio il caso di festeggiare questo stato che ci ruba soldi e vita. 


E il papa, vogliamo parlare anche di lui? VOI date aiuti concreti all’Emilia, IO intanto prego. Ma davvero?! Ho tanto da dire su questo schifo di persona ma non voglio urtare troppe coscienze cattoliche quindi sto zitta.

Sono arrabbiatissima.

E sono così angosciata. Ieri ho dato un esame con gli occhi rossi perché non riuscivo a mettermi in contatto con il mio ragazzo, che stamattina è andato a lavorare a Mirandola tenendomi in apprensione finché non è tornato a casa, a Bologna. E quelle immagini, quelle persone… deja-vu di tre anni fa, ricordi dei boati, dei crolli, della perdita di orientamento.

Questa cosa terribile, la terra che ci sconfigge, la pietra che muore. 

E cercare di mantenere la calma, la convinzione che tutto si risolverà, che l’incubo terminerà presto. 

Perdonate i toni accesi del post: l’ansia, il terrore, la rabbia, la stanchezza mi rendono difficile trattenermi.

Con il mio cuore abruzzese sono vicina a tutti gli Emiliani.

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